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venerdì 10 marzo 2017

Presentata la Settimana della Fede



Angelo Diofano
Corriere di Taranto



“Siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia… in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli”. Con queste parole di papa Francesco, l’arcivescovo monsignor Filippo Santoro invita a partecipare alla 46.ma Settimana della fede sul tema “La cultura della misericordia”. il cui manifesto reca sullo sfondo appunto l’immagine del monumento alla misericordia per eccellenza che Taranto sta innalzando: il palazzo Santacroce in città vecchia, che ospiterà il centro notturno per l’accoglienza dei senza fissa dimora. Come sempre, gli incontri avranno luogo in concattedrale da lunedì 13 a venerdì 17 marzo con inizio alle ore 19. 

L'evento è stato presentato giovedì mattina in arcivescovado da monsignor Filippo Santoro, presenti il vicario generale monsignor Alessandro Greco, il vicario episcopale per la pastorale monsignor Gino Romanazzi e il responsabile dell'ufficio stampa dell'arcidiocesi monsignor Emanuele Ferro.

Primo appuntamento, lunedì 13, sarà con il cardinale Ernest Simoni, l’unico sacerdote vivente testimone della persecuzione del regime di Enver Hoxha, che proclamò l’Albania primo Stato ateo al mondo. Arrestato nel 1963, il sacerdote riassaporò la libertà nel 1990, dopo essere vissuto fra gli stenti. Di quel periodo egli ricorda le punizioni inflittegli, specialmente quando lo colpivano ripetutamente ai talloni con i manganelli. Durante la prigionia, rischiando la vita, celebrava la messa, confessando e distribuendo la comunione di nascosto, diventando addirittura il padre spirituale di molti carcerati. Con la libertà religiosa, don Ernest ha esercitato il ministero sacerdotale in molti villaggi riconciliando le famiglie e allontanando l’odio dal cuore degli uomini.

Martedì 14 sarà la volta del gesuita Francesco Occhetta, giornalista della testata del suo ordine “Civiltà Cattolica, in cui si occupa di questioni sociali e di diritto. Il suo intervento verterà sul tema “San Francesco de Geronimo: un santo della nostra terra, testimone della misericordia e riformatore sociale”. Il vissuto del santo grottagliese, spiega il gesuita,è l’insieme di tinte forti e a volte contrastanti, a causa di una personalità complessa, di una fine cultura ma soprattutto di un’azione apostolica animata dal desiderio di farsi povero tra i poveri.

Mercoledì 15 don Silvio Barbaglia, biblista, parlerà su “La misericordia: nuova mentalità e testimonianza delle opere”. Nel 2000 don Silvio Barbaglia ricevette dal vescovo di Novara l’incarico di occuparsi della pastorale scolastica e universitaria e da questa esperienza, condivisa con un gruppo di studenti e di giovani lavoratori, sorse l’associazione culturale diocesana “La Nuova Regaldi”, la cui azione è collocata nell’ambito del progetto culturale della Chiesa italiana. In collaborazione con questa associazione on Silvio opera per una pastorale della cultura vissuta nel costante confronto con le molteplici sfide che la cultura contemporanea rivolge alla fede. 

Giovedì 16 sarà la volta di monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, quale “Testimone della misericordia nelle terre terremotate”. Monsignor D'Ercole è un noto volto televisivo (lo ricordiamo nella sua rubrica religiosa di Rai 2 “Sulla via di Damasco”). È stato per quasi cinque anni vescovo ausiliare dell'Aquila, nominato da Benedetto XVI il 14 novembre 2009, ad appena sette mesi dall'altrettanto disastroso terremoto che provocato oltre 300 morti. E don Giovanni in questo profuse il massimo impegno sostenendo e portando conforto per cinque anni alle popolazioni colpite dal sisma. Il 12 aprile 2014 papa Francesco lo nominò  vescovo di Ascoli Piceno e anche in tal caso si prodigò per il terremoto del 24 agosto 2016; spesso fu ritratto tra le macerie con la camicia e i pantaloni impolverati a portare i soccorsi, 

Venerdì 17 conclusione con Stefano Campanella, direttore di Tele Radio Padre Pio, che si soffermerà su “Padre Pio, santo della misericordia”. Il relatore spiegherà come la misericordia di padre Pio riguardasse non solo l’ambito spirituale anche quello della vita di ogni giorno negli aspetti più concreti. Oltre alla celeberrima Casa sollievo della sofferenza, egli si prodigò infatti per la realizzazione a San Giovanni Rotondo di asili nido, di una cooperativa di consumo e di un centro di formazione professionale, grazie al quale ben 3.500 giovani nel corso degli anni sono riusciti a ottenere un’occupazione.


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