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venerdì 5 agosto 2016

Requiem

Mons. Franco Constantini



Sabato 6 alle ore 16 nella chiesa del Beato Nunzio Sulprizio l’arcivescovo presiederà il rito funebre per monsignor Franco Costantini, deceduto dopo lunga e dolorosa malattia. Il sacerdote, dopo una degenza alla Cittadella della Carità, era ricoverato nella casa di riposo intitolata al Beato Nunzio, in via Cesare Battisti. Subito dopo il decesso, la salma è stata trasferita nella omonima chiesa parrocchiale, dove ha ricevuto l’omaggio degli affezionati amici e confratelli.
Don Franco aveva compiuto recentemente 79 anni, essendo nato a Taranto il 28 luglio del 1937. L’ordinazione presbiterale risale al 18 luglio del 1962. Dopo i primi incarichi di vicario parrocchiale a Taranto in Sant’Antonio e Santa Lucia, nel 1967 l’allora arcivescovo monsignor Guglielmo Motolese lo nominò parroco della nascente comunità dello Spirito Santo, in zona Toscano, la cui chiesetta si trovava all’inizio della strada per Talsano, poi demolita per le nuove opere viarie. Dopo 21 anni in questo incarico, sostituito da don Fiorenzo Spagnulo, l’arcivescovo monsignor Salvatore De Giorgi nel 1988 lo inviò alla guida della parrocchia concattedrale Gran Madre di Dio. Come direttore dell’ufficio liturgico diocesano organizzò nel 1989 la Settimana liturgica nazionale; nello stesso anno accolse papa Giovanni Paolo II in concattedrale nella storica visita a Taranto e fu aiuto cerimoniere nella grande celebrazione eucaristica allo stadio Iacovone.
Nel 1993 fu nominato dall’arcivescovo monsignor Benigno Luigi Papa quale parroco al Carmine di Taranto, dove fu anche padre spirituale della omonima arciconfraternita, divenendone successivamente commissario arcivescovile. A causa dell’insorgere della malattia, nel 2010 don Franco dovette abbandonare gli incarichi; fu sostituito da monsignor Marco Gerardo, insediatosi il 18 settembre di quell’anno.
Lo scomparso sacerdote ricoprì anche gli incarichi di direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale ecumenica e di canonico penitenziere del Capitolo Metropolitano.
Angelo Diofano

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