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mercoledì 23 dicembre 2015

Il Bambinello tra i pescatori nella processione a mare

La notte di Natale Gesù Bambino uscirà dalla chiesa di S. Giuseppe. L'imbarco in via Cariati. Lo sbarco alla banchina del castello e processione per la basilica attraverso via Duomo


Angelo Diofano
da Nuovo Dialogo


Dopo una parentesi di una quindicina d'anni il parroco della cattedrale di San Cataldo, monsignor Emanuele Ferro, ha ripristinato per la notte della vigilia di Natale la processione a mare del Bambinello. Il programma prevede per giovedì 24 dicembre alle ore 22 l'uscita della processione con la venerata immagine dalla chiesa di San Giuseppe, guidata dal parroco e accompagnata dalle confraternite e dalle tradizionali pastorali della banda musicale “Santa Cecilia”. Si percorreranno via Garibaldi, strada Garibaldi, piazza Fontana e via Cariati fino alla alla pensilina liberty. Qui sarà in attesa l’arcivescovo per rivolgere ai fedeli e in particolare ai pescatori e ai marinai un invito alla preghiera, “distribuendo” successivamente la luce di Betlemme, precedentemente portata dagli scout, ai passeggeri delle imbarcazioni in attesa. Quindi monsignor Filippo Santoro prenderà posto, assieme al Bambinello, su una motovedetta della Capitaneria di Porto. Al seguito saranno i mezzi della stessa Capitaneria, i pescherecci delle cooperative “Due Mari”, “Santa Rita”, “Stella Maris” e le barche del Palio di Taranto. Dopo una  breve traversata per Mar Piccolo s'imboccherà il Canale Navigabile per lo sbarco alla banchina del Castello Aragonese. Nella cappella “San Leonardo” di quest'ultimo  l’arcivescovo indosserà i paramenti per portare il Bambinello in processione fino alla cattedrale attraverso piazza Castello e via Duomo, nella suggestiva cornice delle luminarie. In piazza Castello si unirà al corteo il sindaco Ezio Stefano ed una rappresentanza dell’amministrazione comunale. In cattedrale monsignor Santoro sarà accolto nel silenzio. Quindi, dopo la proclamazione delle Opere di Misericordia e la lettura della Calenda di Natale, si intonerà il “Gloria” per dare inizio alla celebrazione eucaristica. Al termine nel cortile dell’episcopio l’arcivescovo sarà felice di poter ricevere le autorità civili e militari così come i pescatori insieme con gli abitanti dell’Isola per uno scambio di auguri.
Spiega monsignor Emanuele Ferro: «Questa veglia così particolare, straordinariamente ricca di significato, sarà il frutto di una collaborazione corale: pescatori, associazioni legate alla vita del mare, operatori culturali, amministrazione comunale, Marina Militare, confraternite e parrocchia di San Cataldo, uniti per celebrare il grande mistero dell’Incarnazione di Dio in mezzo agli uomini. Vuole essere nel segno della fede, voluto da monsignor Filippo Santoro, un atto di unità e di amore per la nostra terra e per il nostro mare».
Ha origini alquanto lontane la partecipazione dei pescatori alla processione nella notte di Natale del Bambinello. Ne racconta lo studioso Alfredo Majorano, cui è intitolato il museo etnografico a palazzo Pantaleo. La processione di Gesù Bambinio usciva dalla chiesa della Trinità in via Duomo (ora demolita) ed era attesa alla Marina (in via Garibaldi) da numerosissimi pescatori “jaccarule” con una fiaccolata fatta con i “frezzuljidde”. Si trattava di arnesi di ferro a liste di forma cilindrica, entro cui si accendeva legna resinosa per la pesca di notte (dal “Vocabolario del dialetto tarantino” di Domenico Ludovico De Vincentis). Tale legna resinosa era chiamata “'a rére” che, accesa, rischiarava il mare per la pesca d'”a jacche”. Doveva perciò risultare davvero suggestiva la fiaccolata dei pescatori “jaccaruli”!



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