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giovedì 10 aprile 2014

Quello del Lunedì di Passione in San Domenico: un concerto da ricordare

7 aprile 2014
Lunedì di Passione
Chiesa di San Domenico Maggiore
- Taranto -




Immagini e articolo da: Angelo Diofano
Taranto oggi del 9/4/2014

Passerà agli annali come una delle più belle edizioni del concerto de “La Passione a Taranto”, quella svoltasi lunedì 7 a San Domenico Maggiore a cura della confraternita dell’Addolorata. Protagonista, come sempre la banda dipartimentale della Marina Militare diretta dal maestro Saverio Cataldo Mele con le sue belle esecuzioni delle musiche della Settimana santa. Tanti consensi ha riscosso anche il conduttore della serata,
Fabio Salvatore, che, presentando i brani musicali in programma, ha parlato del valore della sofferenza, essendo lui stesso affetto da tumore, contro il quale lotta da molti anni. Il dolore, ha detto, fa vedere la vita sotto un diverso aspetto, facendo apprezzare le piccole cose nella loro bellezza. Inoltre la malattia aiuta ad aprirsi al prossimo, mettendo in condizione di condividerne la sofferenza e aiutandolo nel suo cammino. Senza contare che il dolore, ha continuato Fabio Salvatore, gli ha permesso di sentire fortemente l’amore del Signore in una vicinanza senza paragoni. Per tutto questo il conduttore ha più volte riferito di sentirsi vicino alla vicino alla nostra città che sta soffrendo per i problemi dell’inquinamento industriale oltre che per la disoccupazione. Ma Taranto risorgerà, ha detto Fabio Salvatore, e potrà finalmente mostrarsi nel suo volto migliore con tutte le sue bellezze, di cui è dotata in modo esagerato. Per tutto questo l’arcivescovo mons. Filippo Santoro non ha potuto che abbracciarlo teneramente come un figlio, ribadendo anche lui che crede in un futuro migliore per la nostra città, ma che è necessario che si scuota dalla depressione e che s’impegni per uscire da questa situazione. Il pastore della nostra diocesi ha ribadito che continuerà a stare in mezzo alla gente per incoraggiarla in questo momento così difficile, difendendo i suoi diritti per una città più vivibile e per un centro storico che possa uscire dal terribile degrado.
Dal canto suo il priore dell’Addolorata, ing. Raffaele Vecchi, ha ringraziato il conduttore per i suoi interventi, confermando l’impegno della confraternita per la salvaguardia della città vecchia, attraverso l’aiuto alle famiglie poveri e le attività per i più piccoli assieme alle suore del Sacro Costato. Infine ha premiato l’artista Alessandro Cacace per il suo olio su tela dal titolo “Preghiera”, raffigurante l’Addolorata, un rosario e un fascio di umili fiori, da cui è stato ricavato il manifesto di quest’anno per i Riti. La consorella prima assistente Marina Cordola ha letto note critiche di Josè Minervini sul lungo operato dell’artista tarantino, al terzo manifesto sulla Settimana santa.
Infine, la musica. Tanta per la delizia degli appassionati. Commozione per “Tristezze” di Lacerenza, durante la cui esecuzione sul corridoio centrale, con passo lento, sono avanzati il troccolante e il crocifero, quest’ultimo nel ricordo di “Cicchtegnacche”. Applausi per l’intermezzo verdiano: la Messa da Requiem (Kyrie e Dies Irae) e immancabile bis di “Mamma”. 


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